La Storia
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La sontuosa villa fu edificata nel 1540 dai principi Colonna di Stigliano. Il palazzo rimase di loro proprietà fino al 1797, quando fu venduto ai Padri Benedettini della Congregazione di Montevergine.
Nel 1807 la proprietà passò ai Duchi di Lusciano fino al 1836, anno in cui la proprietà fu venduta all’archeologo Francesco Maria Avellino, dal quale il palazzo prese il nome. L’intero complesso della “Villa Avellino – de Gemmis”, con annesso parco è stato dichiarato dal ministero dei beni ambientali e culturali, di interesse particolarmente importante e sottoposto a vincolo di tutela su proposta della Sovrintendenza per i beni Ambientali e Architettonici.
È un interessante complesso edilizio nelle cui fondamenta è inglobata una cisterna romana, ancora oggi denominata “piscina Lusciano” dalla famiglia dei principi di Lusciano. Il palazzo mantiene una struttura settecentesca articolata intorno ad un cortile centrale caratterizzato da uno scenografico fondale con archi sovrapposti ed un insieme di lesene al piano terra.
La facciata principale su Via Carlo Maria Rosini presenta un portale con semplici bugne in piperno, mentre al livello superiore si succedono sette balconi alternativamente con timpano triangolare e con cornice decorata.